"Nonno Tonio falegname, mamma Tonia Parrucchiera, nonno Piero rivenditore di mobili per bombole di gas e di stagne di cherosene che all’epoca veniva usato per le stufe di casa.
La Corte, ora Giardino privato, era adibita a deposito per tutte queste attività.
Noi ragazzi stavamo negli spazi liberi, giocando alla Campana, a Nascondino, oppure al gioco del “Festival di Sanremo”, le esibizioni prendevano vita stando in piedi sulle suddette stagne.
Il microfono una scopa di saggina! Quanta semplicità e serenità."
"Proprio davanti casa c’era la scuola elementare (il percorso era breve per noi figli🥲) , non c’erano scuse per non andare, nemmeno la neve, che prima scendeva fitta e molto copiosa!
Spesso, però eravamo solo noi perché tanti bambini venivano a piedi dalle loro case più lontane ed erano impossibilitati.
La maestra allora ci rimandava a casa, noi eravamo tutti contenti e il nostro dovere era fatto."
La vecchia Falegnameria
"Il nonno Tonio era il falegname del paese.
Aveva due operai ed il lavoro non mancava. Lui grande lavoratore non si stancava mai e ricordiamo ancora il buon odore del legno che riempiva il laboratorio. Era dura a quei tempi ma quello era un buon mestiere.
Se mi avvicinavo alla sega mi diceva “spostati cirilla è pericoloso” ed io mi mettevo al riparo subito, perché in effetti quella sega faceva bene il suo mestiere😱!
Le panche del santuario di Monte Senario le fece lui e questo è un grande vanto per noi!"
"Un cliente insolvente mandò però in crisi la sua attività, era già anziano e si ritirò in quello che ora è il deposito grande. Mio babbo, che lo aiutò a forza a lavorare al fine di evitare il fallimento pagando le cambiali, ricavò dal laboratorio originale quelli che ora sono Casa Antonietta e Casa Falegnameria. Un momento duro per la nostra famiglia, per fortuna superato.
Tempi diversi , si poteva tirare su i muri senza tanti permessi: appena c’erano due soldini, il babbo provvedeva a murare!"
Mamma Antonietta
"Mamma parrucchiera aveva il suo primo negozio dove ora esistono la nostra tettoia e due stanzine che non vengono affittate.
Poi vari cambiamenti hanno portato il negozio sulla via principale del paese, Via Roma, e lì è rimasto per 25 anni fino alla sua pensione passando poi ad un’ altra gestione, durata però solo qualche anno.
La “pettinatrice” Antonietta era molto richiesta.
D’estate lavorava tantissimo con i villeggianti, e l’inverno con le signore del Paese. Io la aiutavo l’estate a lavare le teste e dare i colori. Mi piaceva tanto stare lì a passare i beccucci per fermare i bigodini e poi la mamma mi faceva mettere la retina e portare la cliente sotto il casco per l’asciugatura.
Il fon ancora non andava molto di moda.
La mamma non voleva chiacchiere nel suo negozio ed ora, che sono adulta, capisco il valore di questa cosa.
Vietato parlare di chi non c’era!"
"Negli anni settanta il babbo Piero aprì il Bar Pizzeria proprio sotto l’attuale tettoia. Lavorava 4 mesi l’anno tantissimo con le opere del pizzaiolo Franco! Sotto la tettoia c’erano due televisori, un jukebox, un flipper ed un calcino per la gioia di tutti🍕🍻!
Era il ritrovo serale dei giovani di allora e spesso si giocava a “Beppe-Anna”, un gioco ritmico in cui si battevano le mani!
Il Bar rimane aperto qualche anno poi la stanchezza era troppa e la convenienza non era poi così alta💸.
Era una vita dura gestire il tutto.
La mamma aveva noi piccoli da crescere e quando chiudeva il suo negozio andava a lavorare in pizzeria. La vita familiare ne risentiva troppo e la stanchezza si faceva sentire. Fu quindi ricavato anche lì un piccolo appartamento, adesso pero’ a nostra disposizione."
"Fra il negozio di parrucchiera ed il Bar c’era l’Ortolana Palmira, una splendida signora sempre elegante che vendeva frutta e verdura.
Io mi mettevo con la mia seggiolina accanto a lei che mi raccontava un sacco di storie e mi piaceva tantissimo stare li. Ancora oggi andiamo a salutarla al Cimitero di Bivigliano, lei che fa parte dei miei ricordi d’infanzia."
"Bivigliano era un centro di villeggiatura molto frequentato dagli anni 60 al 2000. Ci chiamavano la Viareggio della campagna.
Venivano le ricche famiglie di Firenze a frescheggiare e tanti si costruirono la villetta .
C’erano tutti i negozi, macellerie, panifici, parrucchiere, barbiere, merceria, pasticceria e bar, compresi tanti alberghi per i numerosi turisti.
Oggi come in tanti numerosi borghi della nostra Nazione, tutte le attività sono andate a chiudere e non c'è più la vita di paese come allora.
La società cambia, i ragazzi hanno subito la macchina a disposizione e si spostano prima da altre parti."
La nuova Falegnameria
"Noi figli abbiamo ristrutturato le nostre casine rendendole adatte alle mutate esigenze del turismo, regolarizzando sempre tutto col cambiare delle leggi; arredamenti sobri ma molto funzionali, massima attenzione alla pulizia, ampia disponibilità verso le varie esigenze che possono presentarsi da parte dei clienti."
"Villeggianti ne sono passati tanti e con molti è rimasto nel tempo un contatto di sincera amicizia🫂.
Prima si affittavano solo i due mesi estivi, ora il turismo è cambiato… vengono richiesti periodi anche più brevi ed i camminatori (come turismo naturalistico) fanno da padroni nei mesi primaverili ed autunnali.
I vecchi Biviglianesi ci hanno quasi tutti lasciato e le numerose persone che sono tornate ad abitarci per scappare dal caos cittadino non tendono, o riescono ad aggregarsi come una vera comunità."
"Resiste comunque un piccolo paese, ancora servito da negozi di base, una trattoria con bar, una pizzeria ristorante a trecento metri dal centro.
Una bellissima pieve romanica, la chiesa di San Romolo dell’anno 1000 Dopo Cristo con un “Della Robbia” meraviglioso incastonato nel muro che guarda la valle di Firenze ed un Monastero del 1200 dell’Ordine dei Servi di Maria che domina tutto dall’alto.
Raggiungibile dal paese in trenta minuti passando da una bella strada piena di abeti centenari è il monastero che richiama tanta gente a bersi la Gemma d'Abete, meglio nota come Il Gemmino dei Frati, un liquore a base di sambuco creato dai frati stessi con la gemma degli abeti che circondano il Monastero stesso!
Casa Madre dell’Ordine, vanta una storia ed una importanza unica!"
"L’estate apre in Piazza la Società Sportiva, dove è possibile mangiare la pizza, frescheggiare e stare insieme. Il campo di calcetto è a disposizione per tornei e partite fra ragazzi.
La zona è ricca di sentieri per fare trekking e bellissime passeggiate; numerosi sono i ciclisti che godono anche di un servizio organizzato di risalita verso il Monastero.
Ci sono piste per mountain bike percorribili e tutti i sentieri vengono curati e pubblicizzati da un gruppo di ragazzi volontari che formano il “Green Team”.
C’è un pullman che passa e fa servizio di collegamento con Pratolino, piccolo crocevia lungo la Via Bolognese, dove numerose coincidenze possono riportarti a Firenze."
"La posizione del Paese è centrale fra la bellissima Firenze e l’altrettanto bellissima Valle del Mugello, con i suoi borghi e la sua storia e la sua tradizione culinaria! Qui sono nati la Famiglia dei Medici e come loro, anche i Tortelli Mugellani sono famosi nel mondo!
La trattoria locale li propone fatti lì per lì, insieme alle immancabili Bistecche alla Fiorentina tenere come il burro!"
Cos’è Bivigliano per chi non lo conoscesse?
Natura, arte, buona cucina, vicinanza alla storia di Firenze e del Mugello, aria buona e tranquillità!
Semplicemente, il nostro Paese.
Bivigliano, Ottobre 2024
Nicoletta Andrei